VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE E ANTINCENDIO BOSCHIVO
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ADDIO A ZAMBERLETTI

Zamberletti con Curcio durante il sisma del centro Italia

Giuseppe Zamberletti si è spento nella sua Varese che lo aveva visto nascere 85 anni fa.

Vogliamo dedicargli un piccolo pensiero e spiegare, a chi non sapesse chi è, cosa ha rappresentato per la Protezione Civile italiana.

Lui non è stato solo il padre fondatore della moderna protezione civile, è stato come ricorda il Capo Dipartimento Angelo Borelli  «un amico, un maestro, una guida». Per molti anni si era pensato a un sistema di soccorso per le grandi emergenze, che raggruppasse le migliori professionalità dei specialisti e degli addetti al lavoro e la volontà di aiutare di molti cittadini.

Lui ebbe l’intuizione che non bastava limitarsi al soccorso dopo un evento, capì che bisognava fare un lavoro prima, un grosso lavoro di previsione e prevenzione. Dopo l’esperienza di commissario straordinario per il sisma del Friuli del 1976 e del 1980 in Campania, capisce che le emergenze, sia naturali che derivate dall’uomo, devono essere fronteggiate con una nuova mentalità, partendo appunto dalla previsione e prevenzione.

Così nel 1981 riceve l’incarico dal presidente della Repubblica Sandro Pertini, di creare un sistema che vada in questa direzione, e nel 1982 viene nominato ministro per il coordinamento della Protezione Civile, e Capo del Dipartimento da lui appena creato.

Da li partirà un lungo periodo di lavoro che terminerà con l’emanazione della legge 226 del 1992 che sarà la pietra miliare della Protezione Civile Italiana, che molti paesi europei e no, prenderanno come esempio e spunto per cercare di ricalcare un progetto unico al mondo.

Concluso il suo mandato da Capo Dipartimento viene nominato presidente del Commissione Grandi Rischi nel 2007, e al termine della sua presidenza viene nominato Presidente Onorario fino alla sua scomparsa.

Ci piace anche ricordalo come un CB, infatti i suoi rapporti con la nostra Federazione Nazionale, come ricorda il Presidente Onorario ed ex presidente storico della Fir-Cb, Enrico Campagnoli, erano più che ottimi e molto stretti anche durante le emergenze dal Friuli al Molise, tanto da chiedere alla federazione di spostare la propria segreteria da Milano a Roma presso la sua segreteria.

Questo un piccolissimo ricordo di un uomo che ha cambiato il sistema di soccorso italiano.

Inoltre il destino, a volte, ci ricorda il nostro passato, infatti Giuseppe Zamberletti, si è spento a poche ore di distanza da un avvenimento triste accaduto in Spagna, il ritrovamento del corpo del piccolo Julien, un ragazzo precipitato in un pozzo. A molti la vicenda ha ricordato la triste storia di Alfredino Rampi, vittima della stessa sorte nel 1981, e che per il “caso mediatico” che creò quella storia e la forte necessità di istiruire un sistema di soccorso organizzato , portò il Presidente Pertini alla decisione della nomina di Commissario della Protezione Civile di Zamberletti e al via della procedura che poi creerà il Dipartimento Nazionale.

Da tutti noi un abbraccio alla famiglia e a lui, ad una persona che realmente ha creato un sistema di soccorso invidiatoci da tutto il mondo.

Staff RCL

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